Andrea Gamberi

Era una mattina di Novembre.

Clima autunnale e, in cielo, un bel sole che “ti scaldava l’anima”.

Stavo chiudendo un accordo con una Banca per un nostro cliente quando, tra un’email e l’altra, ricevo la telefonata di una signora.

Rispondo e, dall’altra parte del telefono, una voce tremola e rassegnata mi parla, dicendomi di chiamarsi Maria e chiedendomi un incontro.

Mi racconta la sua storia e mi dice che, dopo aver perso la casa all’Asta, prima di andarsene da lì, il marito aveva spaccato tutto e ora rischia il carcere.

Voleva sapere da me cosa dovevano fare risolvere questo problema.

Non era una situazione semplice da gestire…

Oggi ho deciso di spiegarti che cosa rischi se, trovandoti con la casa all’Asta, decidi di danneggiarla prima di andartene da lì. Come avrai capito anche da solo, quello di cui ti parlerò non è una cosa da sottovalutare e, di conseguenza, ti consiglio di leggere questo articolo fino alla fine e con attenzione.

Ma, prima di tutto,

Mi presento:

Mi chiamo Andrea Gamberi e, assieme alla mia squadra, “coltello tra i dentilottiamo ogni giorno per risolvere i problemi di soldi delle persone che hanno debiti con le Banche, con le Finanziarie e con ex-Equitalia.

Sono anche autore del libro Bestseller Negoziare con la Banca.

Partiamo dal principio:

La storia di Maria e di suo marito Paolo

Maria è una signora di cinquant’anni. Nella sua vita ha fatto sempre la casalinga dedicandosi anima e corpo alla casa e a crescere i suoi due figli.

Paolo, suo marito, ha qualche anno più di lei e faceva l’operaio.

Non avevano tanti soldi e, quindi, per comprare casa, hanno fatto come tutti: chiedendo un prestito alla Banca.

All’inizio le cose andavano bene, lo stipendio di Paolo permetteva loro di pagare il mutuo e di vivere dignitosamente.

Poi i primi problemi al lavoro

La società per cui lavorava Paolo incominciò ad avere dei problemi e, per non chiudere, prima decisero di diminuire le ore di lavoro dei propri operai e poi di mettere in cassa integrazione parte di questi ultimi.

Una storia come tante…

Il problema era che, però, Paolo era una di queste persone.

Dovendo scegliere se mantenere la propria famiglia o continuare a pagare la Banca: la coppia decise di scegliere la prima opzione e iniziò a non pagare più il mutuo.

Maria cercò un lavoro ma erano gli “anni della crisi” e lei non aveva grosse competenze “da vendere”.

Riuscì a trovare solo dei piccoli impieghi temporanei e sottopagati.

Nonostante gli sforzi fatti, alla fine, le arrivò a casa una busta verde del Tribunale

La donna la aprì e cade sulla sedia stordita…

Aveva tra le mani l’atto di pignoramento della loro casa… il documento con cui iniziava il calvario che li avrebbe portati a perdere tutto quello che avevano per colpa dell’Asta della loro abitazione.

Cercarono delle soluzioni ma il loro avvocato non sapeva come aiutarli.

E, così, lasciarono passare il tempo senza fare nulla e, alla fine,

la loro casa venne venduta all’Asta per una cifra ridicola: 38.000 euro

Paolo era fuori di sé dalla rabbia.

Rabbia che aumentò a dismisura quando il custode lo chiamò dicendogli che avevano solo qualche mese per raccogliere le proprie cose e andarsene da quel luogo.

Era furioso.

Andò a parlare con il suo avvocato per cercare una soluzione, ma quest’ultimo, come al solito, non riusciva a consigliargli una strada da prendere per risolvere i suoi guai.

Anzi… solo dopo aver perso la casa all’Asta, quel legale gli fece capire (con molti giri di parole) che una buona parte del suo debito (circa 80.000 euro) era ancora lì e che rischiava di subire un pignoramento del quinto dello stipendio o del conto corrente fino a che quella somma non fosse stata TUTTA restituita.

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Praticamente, per l’ammontare delle somme da restituire (che, inoltre, sarebbero aumentate anno dopo anno per colpa degli interessi e delle eventuali spese legali), quel pignoramento sarebbe durato per tutta la loro vita.

La sua rabbia aumentava sempre di più

Solo dopo aver perso la propria casa all’Asta, Paolo si rese conto che il suo avvocato non aveva saputo consigliarlo bene sul da farsi.

Si documentò online e parlò con altri professionisti, capendo che delle alternative c’erano e che, se avesse agito per tempo, avrebbe potuto risolvere TUTTI i suoi problemi… problemi che ora continuavano a togliergli il sonno.

Il giorno in cui dovevano lasciare la loro casa si avvicinava quando

Qualche cosa si ruppe dentro Paolo

Avevano caricato gli ultimi scatoloni nella loro macchina quando lui chiese a Maria di aspettarlo in auto perché voleva resta un attimo da solo all’interno di quelle quattro mura ormai spoglie.

E, quando fu solo, raccolse una mazzetta da 10 kg che aveva appoggiato al muro dello sgabuzzino ed iniziò a menare colpi in giro per casa.

Distrusse il bagno, alcune porte e fece dei buchi su un paio di muri… poi, quando la rabbia iniziò a calare, se ne andò da lì chiudendosi la porta alle spalle.

Paolo, però, non sapeva che

I suoi problemi erano appena iniziati

Qualche giorno dopo arrivò la telefonata del Custode Giudiziario che, dopo essere entrato nell’appartamento per verificare la situazione, si era accorto della devastazione che il vecchio proprietario si era lasciato dietro di sé.

Al telefono quel professionista era sconcertato, arrabbiato e preoccupato, soprattutto perché conosceva le conseguenze delle azioni di Paolo e, sotto sotto, gli dispiaceva molto per quel povero cristo che aveva perso tutto e che avrebbe perso ancora di più di lì a poco.

Sì… perché, come Custode Giudiziario, lui era costretto a scrivere un verbale dell’accaduto da presentare al Giudice.

Ora…

Ti evito il “pippotto giuridico” perché, ai fini della storia, NON è importante, ma la cosa che devi sapere è che, comportandosi in quel modo Paolo aveva commesso un reato e, essendoci di mezzo un Tribunale e un Giudice, partì in automatico una denuncia per danneggiamento di cosa altrui.

Il procedimento penale che ne seguì lo poteva portare ad essere condannato alla reclusione da sei mesi a tre anni… con tutto quello che ne sarebbe conseguito (ma questo lo vedremo tra poco).

In più, c’era il fatto che il nuovo proprietario della sua casa poteva decidere di portarlo in Tribunale per ottenere il risarcimento del danno che Paolo aveva causato all’immobile che lui si era comprato all’Asta.

Insomma, a causa di quei 10 minuti di follia, la vita di Paolo si era complicata ancora di più

A questo punto, se ti trovi nella situazione in cui era Paolo ed anche tu stai pensando di prendere una mazzetta da 10 chili e demolire la tua casa

Chiediti:

«A che cosa andrei incontro se cedessi all’ira e danneggiassi la mia ex-casa?»

Come abbiamo appena visto, i primi due risultati delle tue azioni sarebbero:

  1. una denuncia penale per danneggiamento di cosa altrui (che ti potrebbe portare ad essere condannato alla reclusione per un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni);
  2. una causa civile per i danni che avresti causato alla casa di qualcun altro (la persona che l’ha comprata all’Asta).

Ora… queste sono SOLO le conseguenze evidenti ma, poi, ce ne sono anche altre… molto più subdole.

Te ne dico una tra tutte:

Hai mai provato a cercare lavoro con la fedina penale “sporca“?

No?

Meglio per te, perché è praticamente impossibile riuscirci.

Mi spiego meglio:

Ormai quasi tutte le aziende (sia pubbliche che private) prima di assumere qualcuno, oltre a tutta la documentazione “di rito“, chiedono anche un altro paio di cose:

  • il Certificato del Casellario Giudiziario (dove sono inseriti i provvedimenti in materia penale, civile e amministrativa di quella persona);
  • il Certificato dei Carichi Pendenti (un documento che attesta l’esistenza, o meno, di procedimenti penali in corso che vedono imputata quella persona)
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Se hai deciso di comportarti come Paolo, ti troverai segnato nel Certificato dei Carichi Pendenti il fatto di essere imputato nella commissione di un reato.

A questo punto, pensi sul serio di ottenere quel posto di lavoro?

Poi c’è anche il fatto di dover sostenere il peso di un processo penale

  • La tua casa è stata venduta all’Asta;
  • sei pieno di debiti perché la Banca, da quella vendita, ha recuperato poco o niente;
  • non navighi nell’oro (altrimenti non saresti arrivato a questo punto della tua vita);
  • ti servono soldi per pagarti un affitto e non finire sotto un ponte;

Ed ora devi spendere altro denaro (che non hai) per assoldare un avvocato!

E non ne puoi scegliere uno incompetente come quello che ti ha seguito fino a quel momento…

No

Ne devi trovarne uno BRAVO, perché sennò rischi di finire in galera, perdendo il lavoro e lasciando con il sedere per terra e in mezzo a una strada tutta la tua famiglia.

Forse era meglio pensarci un po’ meglio prima di spaccare tutto.

Sì… so quello che stai pensando:

«Ma tanto siamo in Italia… in galera non ci va più nessuno!»

È vero, siamo in Italia e, proprio per questo motivo, devi stare attento!

Nel nostro Paese, se rubi cento milioni di euro per comprarti la villa con piscina, la Lamborghini e passare tutta l’estate al Billionaire di Briatore a bere Champagne e a mangiare ostriche e caviale, in galera non ci vai… MA, se rubi una mela per darla da mangiare alla tua famiglia, è tutta un’altra storia.

Ti sei mai chiesto il perché di questa cosa?

Semplice:

Se hai i soldi, ti potrai permettere uno stormo di avvocati che, come falchi, attaccheranno da tutte le parti con i loro becchi e artigli affilati per difenderti dalle accuse che ti vengono mosse.

Ma se i soldi non li hai, al massimo potrai avere un difensore d’ufficio, sottopagato e poco motivato che, se ti va bene, potrà essere agguerrito come un piccione cittadino.

E i piccioni, al massimo, si esibiscono in una “cagatina” su una spalla ma niente di più.

E sai chi ci rimette in questa cosa?

Esatto…

Proprio TU!

Ora…

Arrivati a questo punto di dico quali sono

I 3 errori commessi da Paolo

  1. Si è messo nelle mani di un Professionista incompetente che non lo ha saputo consigliare bene;
  2. Ha fatto passare tanto tempo senza fare nulla (compreso cercare un secondo parere da un altro consulente, fare ricerche online ecc.);
  3. Ha ceduto alla rabbia per quello che gli era capitato ed ha agito senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni.

Come è finita la storia di Paolo e di sua moglie Maria?

Personalmente non mi occupo di diritto penale (e non me ne voglio occupare) ma, venendo dal “Mondo dei Tribunali“, di bravi professionisti ne conosco tanti.

Dopo aver ascoltato la loro storia ed avergli dato qualche consiglio, ho presentato a Paolo un avvocato specializzato nella materia relativa al suo problema.

Ancora la causa è in corso ma per fortuna sembra che ci siano possibilità che possa uscirne abbastanza bene da questa difficile storia.

Ora…

Se la tua abitazione è stata già venduta all’Asta

Ti do un SUGGERIMENTO:

Raccogli le tue cose, alzati e vattene da lì.

Chiuditi la porta di casa dietro le spalle e NON ti voltare MAI più indietro.

Evita di aggravare ancora di più la tua situazione.

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Se, invece, non sei ancora arrivato a perdere la tua casa per colpa di una vendita giudiziaria

Questi sono in miei CONSIGLI per te:

Innanzitutto NON perdere tempo e cerca subito una soluzione per risolvere i tuoi problemi di soldi con le Banche o le Finanziarie.

Ricordati che di opzioni a disposizione ne hai almeno 5.

La seconda cosa da fare è quella di farti seguire da un esperto nella risoluzione del TUO problema.

Tieni sempre a mente che se sceglierai di farti aiutare da un professionista mediocre o inesperto rischierai di fare la fine di Paolo: senza una casa ed in mezzo ad una strada pieno di debiti.

Richiedi subito un appuntamento gratuito e senza impegno per valutare la tua situazione.
Non aspettare: fai qui e ora il primo passo per risolvere il problema dei debiti definitivamente e tornare finalmente a vivere in serenità.

Se non sai come fare per capire se un consulente ti può essere di aiuto oppure no, leggi prima questo articolo e poi quest’altro.

Ricapitolando:

Leggendo queste righe hai capito che è molto pericoloso (per te) cedere all’ira e decidere di danneggiare la tua ex-casa.

I rischi che corri se decidi di spaccare tutto e andare via sono almeno 3.

Comportandoti in quel modo puoi solo ottenere:

  1. una denuncia penale per danneggiamento di cosa altrui (che ti può portare ad essere condannato alla reclusione per un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni);
  2. una causa civile avviata dal nuovo proprietario per i danni che avrai causato a quell’abitazione;
  3. una fedina penale “sporca” e, di conseguenza l’impossibile, per te, di trovare un nuovo lavoro in caso ce ne fosse bisogno;

A questo punto, quindi, se ti trovi in difficoltà con una Banca o una Finanziaria:

  1. Non ti affidare a Professionisti incompetenti;
  2. Datti subito da fare per trovare una soluzione al tuo problema;
  3. Pensa sempre prima alle conseguenze delle tue azioni prima di fare qualsiasi cosa.

Concludendo:

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Come avrai già capito da te, in questo blog ti fornisco gratuitamente informazioni e risorse che possono aiutarti ad uscire dal tunnel oscuro del debito.

Lo faccio perché credo che ci sia sempre una soluzione ad ogni problema e, spesso, basta veramente poco per tornare a vivere una vita serena.

Meriti anche tu di tornare a vivere felice

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