Andrea Gamberi

Quando ti trovi accerchiato dai creditori e cerchi una via d’uscita, ti chiedi quale strada prendere.

Potresti portare la Banca in Tribunale ma non sempre questa è una via percorribile e, allora, ti domandi:

“Esiste un’alternativa alla Causa Legale contro la Banca?”

SÌ, esistono, alternative.

Le più importanti sono 2 e precisamente:

  1. il Saldo e Stralcio del tuo debito;
  2. il Procedimento di composizione della Crisi da Sovraindebitamento (Legge 3 del 2012 – chiamata anche “Legge Anti Suicidi“).

In questo articolo parleremo di quest’ultima norma e di come può esserti molto utile per risolvere i tuoi guai, soprattutto quando, oltre alla Banca, ti trovi braccato anche da altri creditori (come il Fisco).

Ma prima di tutto…

Mi presento:

Mi chiamo Andrea Gamberi e, assieme alla mia squadra, “coltello tra i dentilottiamo ogni giorno per risolvere i problemi di soldi delle persone che hanno debiti con le Banche, con le Finanziarie e con ex-Equitalia.

Sono anche autore del libro Bestseller Negoziare con la Banca.

Che cosa vuol dire “Sovraindebitamento“?

Sei “sovraindebitato” quando NON riesci più a pagare i tuoi debiti perché NON hai abbastanza risorse economiche (soldi, beni mobili o immobili) per poterlo fare.

Puoi essere considerato “sovraindebitato” anche quando stai ancora pagando i tuoi creditori ma, nel giro di poco tempo, potresti non essere più in grado di farlo.

Mi spiego meglio:

Ti faccio l’esempio di Monica.

Monica è dipendente di una piccola azienda manifatturiera.

Diversi anni fa, come tutti, lei ha deciso di comprarsi una casa in cui vivere e, di conseguenza, ha preso un mutuo con la propria Banca per poter soddisfare questo suo desiderio.

Negli anni Monica è sempre stata regolare nel pagare le rate del prestito.

Poi, un giorno, il suo datore di lavoro le ha comunicato che, qualche mese dopo, l’avrebbe dovuta licenziare per motivi relativi ad un calo di fatturato dell’azienda.

Se Monica non avesse trovato in tempi brevi un nuovo impiego o non avesse avuto le risorse sufficienti per continuare a pagare il finanziamento ottenuto dalla Banca, avrebbe potuto considerarsi come un soggetto “sovraindebitato”.

In conseguenza di ciò avrebbe potuto utilizzare la Legge 3/2012 per cercare di risolvere i suoi guai.

Qual è lo scopo della norma?

Lo scopo principale della legge sul Sovraindebitamento (Legge 3/2012) è quello di dare la possibilità a chi ha troppi debiti di pagare quanto gli è possibile.

Il tutto in relazione al proprio carico familiare, al proprio reddito e al proprio patrimonio netto (cioè la somma di tutti i beni che possiede).

Come funziona questa Procedura?

Se sei in difficoltà con le Banche o con il Fisco puoi presentare al Giudice una relazione nella quale spieghi il motivo per cui NON sei più in grado di pagare il tuo debito.

Nello stesso documento devi anche fornire al Magistrato un “piano” di come vorresti saldare (anche in parte) i tuoi creditori.

Se il Giudice riterrà che i motivi che ti impediscono di pagare la Banca o l’Agenzia delle Entrate Riscossione sono giustificati da fattori oggettivi, potrà decidere di “ridimensionare” il tuo debito per renderlo compatibile con le tue possibilità economiche.

In alcuni casi (ma non sempre) per fare questa cosa ci sarà bisogno anche dell’accettazione della maggioranza dei tuoi creditori.

Ti spiego meglio il concetto con un esempio:

Diciamo che Marco ha un debito con la Banca per 200.000 euro e uno con il Fisco per 30.000 euro.

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Marco, avendo perso il lavoro, non ha la possibilità di pagare i propri creditori.

La casa di Marco vale solo 80.000 euro.

In questo caso la procedura a Saldo è Stralcio non è applicabile a causa della presenza di ‘Equitalia‘ tra i creditori.

Per evitare che l’abitazione di Marco venga (s)venduta all’Asta, lui potrebbe utilizzare la Legge 3/2012.

In questo caso potrà presentare al Giudice un piano in cui individua un modo per pagare parzialmente e pro quota i propri creditori, per esempio vendendo la propria casa per 80.000 euro e destinando 70.000 euro alla Banca e 10.000 euro all’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Diciamo che il Giudice accetti questo “piano” e lo convalidi.

Ora… fai molta attenzione a quello che sto per dirti perché è molto importante:

Una volta pagati i creditori così come da accordi, il residuo che Marco avrebbe dovuto dare loro (130.000 euro alla Banca e 20.000 euro al Fisco) verrà cancellato.

Fino a qui tutto meraviglioso…

Ma dove sta la fregatura?

Utilizzare questa norma è abbastanza complicato e, quindi, secondo me, ha senso farlo SOLO quando NON ci sono altre alternative percorribili.

Mi spiego meglio:

Per poter presentare la domanda di ammissione a questa procedura dovranno essere presentati anche una lunga serie di documenti (che non sto ad indicare per non rendere troppo lungo questo articolo).

Una volta preparata tutta la documentazione necessaria (e ti assicuro che non è una cosa molto semplice da fare), questa dovrà essere inviata ad un Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.).

Quest’ultimo dovrà verificare che siano stati rispettati tutti gli aspetti formali e pratici della domanda.

Ad esempio, l’O.C.C. si occuperà di verificare la sostenibilità economica della tua proposta e la durata complessiva del piano di rientro del tuo debito (infatti sarebbe controproducente se presentassi al Giudice una strategia che, all’atto pratico NON potrebbe essere messa in pratica perché troppo onerosa per te e per la tua famiglia).

In questi casi, oltre a venir meno il piano, decadresti anche dalla possibilità di essere liberato dai tuoi debiti e, di conseguenza, non avresti risolto il tuo problema ma lo avresti solo peggiorato (avendo dovuto sostenere delle altre spese).

Una volta completato tutto l’iter di valutazione/approvazione dell’O.C.C., quest’ultimo presenterà il piano al Giudice.

Se il Magistrato riterrà che il piano sia valido provvederà ad “omologarlo”, così approvandolo formalmente e bloccando le azioni dei creditori già avviate contro di te (ad esempio interrompendo un pignoramento o un’asta).

Come abbiamo detto poco fa, inoltre, in alcuni casi sarà necessaria una preventiva accettazione di quel piano da parte della maggioranza dei tuoi Creditori.

L’ultima fase sarà, poi, quella di dare attuazione a quanto scritto nella relazione omologata dal Giudice.

La cancellazione dei tuoi debiti potrà avvenire SOLO SE porterai a termine quanto è stato previsto nel piano.

Una precisazione:

Come abbiamo detto poco fa, per far sì che tu possa risolvere per sempre i tuoi problemi di soldi con la Banca, dovrà intervenire un Giudice.

Come sostenevo in questo articolo, però, personalmente NON amo mettere la mia vita nelle mani di un’altra persona.

Non mi farebbe dormire sereno la notte.

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Ecco perché, se posso, cerco sempre di evitare la causa legale o il procedimento per sovraindebitamento per risolvere i problemi di chi si rivolge a noi.

Voglio avere la certezza che sia la persona che aiutiamo (e NON il Giudice) a decidere della sua vita.

Detto ciò:

La mia personale opinione in merito a questa Legge:

Ritengo che la Legge 3/2012 possa essere di valido aiuto per risolvere i problemi di chi si trova nei guai con le Banche, le Finanziarie o con il Fisco.

Di sicuro, però, come ti ho già detto in questo articolo, NON è l’unica possibilità che hai per uscire dal tunnel oscuro del debito (come vedremo in seguito).

Questo strumento andrebbe sicuramente utilizzato:

In tutti gli altri casi, però, prima di percorrere questa strada ci ragionerei molto bene.

Come ti dicevo poco fa, esistono vie meno complicate o costose per riuscire a risolvere i propri guai con le Banche.

Quindi:

Chi può beneficiare della Legge 3/2012?

Questa procedura può essere utilizzata solo da quelli che, in legalese, sono definiti “soggetti non fallibili” e, cioè:

  • Tutte quelli che sono considerati come “Consumatori” (dipendenti, disoccupati, pensionati e, in generale, tutti quei soggetti che NON hanno una partita IVA);
  • Le Aziende Agricole di tutte le dimensioni;
  • Le Piccole Aziende che hanno un fatturato inferiore a 200.000 euro annui, un patrimonio inferiore a 300.000 euro e debiti inferiori a 500.000 euro;
  • I Professionisti iscritti ad albi e ruoli;
  • Le Start up innovative;
  • Gli Enti non Profit (associazioni, ONLUS, ecc.).

Quando è possibile utilizzare questa norma?

Si può chiedere l’applicazione di questa procedura:

  • quando iniziano i primi problemi nel rimborsare i propri debiti (di solito è la cosa più saggia da fare);
  • anche dopo che i creditori hanno aggredito il tuo patrimonio o quello della tua azienda, attraverso pignoramenti, Aste immobiliari, trattenute sullo stipendio ecc.

Ora… se ti trovi a dover scegliere cosa fare

Ti do un CONSIGLIO:

Decidere quale strada percorrere per risolvere i tuoi guai NON è una scelta che puoi prendere a cuor leggero: devi essere sicuro di non sprecare soldi, tempo e l’unica possibilità che potresti avere per tornare a vivere sereno la tua vita.

Per evitare di commettere degli errori, PRIMA devi trovare un bravo consulente che ti possa consigliare la strategia giusta per te e che ti possa far capire bene CHE COSA RISCHI in caso di insuccesso.

Per fare questa cosa, però, devi evitare di metterti nelle mani del primo avvocato che ti capita davanti (anche se lo conosci da anni, è un tuo amico o costa poco). Se quella persona NON si occupa TUTTI I GIORNI di risolvere problemi come il tuo allora, per colpa della sua inesperienza e dei suoi errori, ti farà perdere tutto quello che hai e ti farà finire in mezzo alla strada.

Scegli con saggezza.

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Non aspettare: fai qui e ora il primo passo per risolvere il problema dei debiti definitivamente e tornare finalmente a vivere in serenità.

Ricapitolando:

In questo articolo abbiamo visto come funziona la Legge 3/2012 (anche detta “legge Anti Suicidi“).

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Per utilizzare questa procedura è necessario preparare una relazione con la quale dimostri al Giudice che il motivo per il quale non sei riuscito a pagare i tuoi creditori NON dipende dalla tua volontà ma deriva da fattori esterni.

Nel documento, poi, dovrai stabilire un piano economico con il quale prevedi il pagamento dei tuoi creditori (anche pro quota).

Per essere fatto bene, questo documento dovrà essere preparato da un Professionista esperto di questa materia e dovrà essere corredato di tutti gli allegati necessari per Legge.

Dopo aver fatto queste cose dovrai presentare il piano di rientro del debito all’Organismo di Composizione della Crisi che lo valuterà e, se lo riterrà valido, lo presenterà al Giudice.

Il Magistrato, quindi, potrà accettarlo o meno.

In alcuni casi ci sarà bisogno anche della preventiva accettazione dei creditori.

Dopodiché si dovrà dare attuazione all’accordo.

Complicato?

Anche se è una procedura macchinosa, in alcuni casi è anche molto utile… soprattutto quando hai tanti creditori o uno di essi è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

In questi casi una trattativa a saldo e stralcio può essere quasi impossibile da portare avanti e, di conseguenza, un modo alternativo per risolvere i tuoi guai è proprio l’applicazione della Legge 3/2012 perché ti permetterà di pagare di meno e sarà il Giudice a imporre la cosa ai tuoi creditori o al Fisco.

Concludendo:

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