Andrea Gamberi

Stai cercando di trovare un accordo con la Banca.

I giorni scorrono veloci senza che nessuno ti faccia sapere se hanno accettato la tua proposta oppure no.

Vedi avvicinarsi sempre più la data in cui la tua casa verrà venduta all’Asta e, ancora, non sai nulla.

Hai paura e sei agitato.

In questo articolo andremo a vedere quanti giorni sono necessari prima che la Banca ti faccia avere sue notizie e ti spiegherò come fare per non arrivare all’ultimo minuto disponibile senza una risposta chiara dalla tua controparte.

Ma, prima di tutto

Mi presento:

Mi chiamo Andrea Gamberi e, assieme alla mia squadra, “coltello tra i dentilottiamo ogni giorno per risolvere i problemi di soldi delle persone che hanno debiti con le Banche, con le Finanziarie e con ex-Equitalia.

Sono anche autore del libro Bestseller Negoziare con la Banca.

Quanto ci vuole per trovare un accordo con la Banca?

Di solito, da due settimane ad un mese.

Perché così tanto?

Perché le Banche sono esseri complessi.

La persona con cui starai trattando NON è la stessa che dovrà decidere se accettare o meno la proposta che le farai.

Quelli che avranno potere decisionale si riuniranno solo una volta a settimana (in qualche caso anche una volta ogni 15 giorni).

Per decidere se accettare o meno, inoltre, quelle persone avranno bisogno di capire se tu hai del denaro da parte, se possiedi altri beni, se c’è qualche garante a cui si possano attaccare per recuperare altri soldi ecc.

Devono indagare su di te.

Pensaci un attimo:

Se avessi prestato il tuo denaro ad un’altra persona e questa non te lo stesse restituendo, cosa faresti?

  • Accetteresti una sua proposta di accordo senza aver fatto nessuna indagine;
  • oppure gli faresti le pulci per capire se quella proposta è vantaggiosa per te?

Credo che anche tu indagheresti un po’.

Prima di accettare o rifiutare l’accordo, valuteresti le tue alternative.

Stessa cosa fa il tuo creditore.

Ora…

Perché non ottieni una risposta?

Le motivazioni di questa cosa sono tre.

La prima è che:

1. Inizi a trattare quando la vendita della tua casa è alle porte.

Non sto parlando di incominciare una trattativa quando la tua casa è stata messa all’Asta per la prima volta.

Mi riferisco a quando la tua abitazione ha visto una, due, tre vendite andate deserte e ti trovi a due settimane dalla quarta vendita…

In quei casi è tutto molto complicato.

Il tuo creditore non avrà il tempo materiale per fare tutti quei controlli che gli servono per decidere se accettare o meno la tua proposta e la tua casa verrà venduta all’Asta.

2. Non hai creato una relazione con la tua controparte.

Non ti sto chiedendo di sedurre il tuo interlocutore.

Mi riferisco al fatto che, per riuscire a negoziare un buon accordo per te e per la tua famiglia, devi creare un rapporto di collaborazione con la persona che gestisce la posizione per la Banca.

Devi entrare in empatia con la tua controparte e devi costruire con quest’ultima una proposta da presentare ai suoi superiori.

Una volta fatta questa cosa ti basterà solo telefonargli ogni 2 – 3 giorni per sapere se la tua offerta è stata presa in considerazione oppure no.

Sarà lui (o lei) a sollecitare una risposta al posto tuo.

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“Ma il mio avvocato non riesce a parlare con nessuno!”

Lo so…

Lo so che il tuo avvocato non riesce a parlare con nessuno e lo sai il perché?

Perché, di solito, i legali comunicano con le loro controparti per email o per raccomandate.

Ma comunicare in questo modo non serve a niente…

Le mail vengono ignorate.

Le raccomandate arrivano al destinatario quando ormai è troppo tardi.

Bisogna parlare con le persone, rompergli le scatole al telefono, fino a che non avrai ottenuto una risposta!

Anche la deontologia professionale li ostacola.

Il tuo avvocato ha il divieto di parlare direttamente con la Banca.

Per deontologia professionale (le linee di comportamento a cui tutti gli avvocati debbono sottostare), può relazionarsi SOLO con il legale della tua controparte: non può telefonare direttamente al gestore della tua posizione da parte dell’Istituto di Credito.

E questo è un problema.

L’avvocato della Banca, infatti, sarà solo un esecutore delle volontà del proprio cliente e NON avrà nessun potere di sollecitare una risposta da parte di quest’ultimo.

Il legale della Banca, infatti, avrà contatti solo con il gestore della posizione ma non con le persone che, effettivamente, decideranno se accettare o meno la tua proposta di accordo.

Ci sarà un livello in più di persone da superare rispetto a che se avessi trattato direttamente con il Gestore della tua pratica.

Inoltre l’avvocato dell’Istituto di Credito NON si esporrà per te con il proprio cliente Banca. Non rischierà di mettersi in cattiva luce per fare un favore a te. Non farà pressioni perché la tua proposta venga esaminata ed accettata.

Riceverà i tuoi solleciti o quelli del tuo avvocato e, dopo aver fatto presente la cosa al proprio referente dell’Istituto di Credito per la prima volta, lascerà cadere nel vuoto tutti gli altri tuoi messaggi.

Per lui, il tempo dedicato a te è solo tempo perso.

Non te ne concederà molto.

E la tua casa verrà venduta all’Asta prima di ottenere una risposta dal tuo creditore.

3. Presenti alla Banca una proposta inaccettabile.

Mi capitano spesso persone che si lamentano del fatto che la Banca non abbia ancora dato loro una risposta, sebbene abbiano presentato una proposta di accordo da parecchi mesi.

Quando vado ad indagare, però, mi accorgo che la loro offerta era “irricevibile” da parte dell’Istituto di Credito.

E, in questi casi, piuttosto che perdere del tempo a continuare una negoziazione con te, la tua controparte decide di non risponderti neanche.

Lo so, non è una cosa corretta da fare, però succede.

È per questo che ti dico di creare una relazione di collaborazione con il tuo interlocutore. In questo caso, infatti, sarà molto più difficile che quest’ultimo si faccia negare al telefono o non risponda più alle tue mail.

Che cosa vuol dire che la mia proposta era “irricevibile” dalla Banca?

Ecco quando una proposta è irricevibile:

La tua proposta viene considera “irricevibile” dal tuo creditore quando non è basata su elementi oggettivi oppure quando è troppo bassa rispetto alle sue aspettative.

Di solito questi sono i casi che si verificano più spesso:

  1. Il tuo interlocutore capisce che la tua offerta è basata su false speranze (per esempio prometti alla Banca di pagarla se un tuo amico/parente ti presterà dei soldi per farlo: in parole povere, stai negoziando senza avere i soldi in tasca);
  2. La tua controparte comprende che non hai idea di come gestire la situazione e che, di conseguenza, non sei una persona affidabile (per esempio, menti alla tuo interlocutore oppure, prima proponi una cosa, poi cambi idea e ne proponi un’altra. Magari, nel mezzo di tutto ciò, cerchi di fare causa alla Banca, poi ritorni a dedicare energie alle trattative e così via.);
  3. Proponi alla tua controparte una somma di denaro troppo bassa rispetto alle alternative della Banca.
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Mentre i primi due punti della lista sono di facile intuizione, il terzo merita un approfondimento.

Il tuo creditore valuta le sue alternative di incasso:

Per spiegarti questo concetto ti faccio un esempio:

Diciamo che tu abbia prestato 100.000 euro ad un tuo conoscente (chiamiamolo Mario).

Con quei soldi lui ha comprato una casa dove è andato a vivere con la sua famiglia.

Ad un certo punto, però, Mario smette di restituirti il denaro che ti deve e, per chiudere tutta la questione con te, al posto di ridarti indietro 100.000 euro, ti propone di pagartene solo 20.000 euro e di cancellare il resto.

Tu che faresti?

Accetteresti l’accordo oppure gli sbatteresti la porta in faccia?

Anche se penso tu abbia scelto l’opzione di sbattergli la porta in faccia, la verità è che:

La tua decisione dipenderà dalle tue alternative:

Se mettendo all’Asta la casa di Mario (oppure aggredendo il suo conto corrente o il suo stipendio) tu riuscissi ad ottenere più soldi rispetto a quelli che ti offre, è chiaro che NON accetteresti MAI la sua proposta.

Se, però, ti rendessi conto che la sua abitazione non vale nulla perché, magari, è stata gravemente danneggiata da un terremoto ed è stata dichiarata inagibile mentre Mario è nullatenente (perché, oltre a quella casa NON ha nulla, neppure un conto corrente da aggredire o uno stipendio da pignorare) allora la tua decisione potrebbe essere differente.

Magari sceglieresti di prendere quei 20.000 euro e di rinunciare al resto.

Poco è meglio di niente.

Il tuo creditore fa la stessa cosa con te.

Offrirgli 20.000 euro se:

  • la tua casa è stata valutata del valore di 100.000 euro da perito del Tribunale;
  • hai uno stipendio di 1.500 euro al mese come lavoratore dipendente a tempo indeterminato;
  • qualcuno ha garantito per te nei confronti della Banca e, questa persona, possiede un’abitazione di proprietà e una pensione da aggredire…

NON ti servirà a risolvere i tuoi guai e a chiudere un accordo con la tua controparte.

Se ti trovi con la casa all’Asta e i creditori alla porta

Ho un CONSIGLIO per te:

Cerca l’aiuto di un esperto della materia ed evita di metterti nelle mani del primo avvocato che ti capita davanti (anche se lo conosci da anni o se è tuo amico). Se quel professionista è entrato in Banca solo per depositarci dentro i propri soldi ma non ha MAI lottato contro un Istituto di Credito con il coltello tra i denti, allora NON sarà in grado di aiutarti.

Con la sua inesperienza e i suoi errori ti farà perdere la casa e aggraverà la tua situazione facendoti rimanere indebitato a vita.

Ricorda sempre:

un Cardiologo e un Ortopedico sono entrambi medici MA se hai un problema al cuore che, per essere curato deve essere operato, farsi aprire il petto da chi sistema gambe rotte NON è una buona idea.

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E questo perché i due dottori di prima hanno specializzazioni differenti.

La stessa cosa vale quando hai un problema di soldi con una Banca.

Diffida da chi fa un po’ di tutto ma NON è specializzato in niente.

Richiedi subito un appuntamento gratuito e senza impegno per valutare la tua situazione.
Non aspettare: fai qui e ora il primo passo per risolvere il problema dei debiti definitivamente e tornare finalmente a vivere in serenità.

Ricapitolando:

Ci possono volere dalle due settimane ad un mese per ottenere una risposta dal tuo creditore.

Se, dopo aver inviato la proposta, la tua controparte “scompare”, la motivazione di questa cosa potrebbe essere una di queste 3:

  1. Hai iniziato la trattativa quando, ormai, la vendita della tua casa è alle porte;
  2. Non hai creato un rapporto di collaborazione con la tua controparte;
  3. La tua proposta viene considerata “irricevibile” dalla Banca.

In tutti e questi tre casi devi cercare di entrare in contatto con il Gestore della tua pratica per la Banca e capire da lui che cosa non va o quali sono i problemi da risolvere.

Non mandare email: telefona!

Concludendo:

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Come avrai già capito da te, in questo blog ti fornisco gratuitamente informazioni e risorse che possono aiutarti ad uscire dal tunnel oscuro del debito.

Lo faccio perché credo che ci sia sempre una soluzione ad ogni problema e, spesso, basta veramente poco per tornare a vivere una vita serena.

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