Voglio ricomprare la metà della mia casa all’Asta: come faccio?

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Se hai solo una parte della tua casa all’Asta e vuoi ricomprartela, allora questo è il video giusto per te.

Qui parleremo dei 2 ERRORI KILLER che potresti commettere se volessi partecipare all’Asta.

Questi sbagli ti farebbero bruciare un sacco di soldi e lascerebbero che l’altro comproprietario indebitato con la Banca sprofondi sempre più nelle sabbie mobili del suo debito… fino ad affogarci dentro.

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[trascrizione testo del video]

È un’assurdità ma può capitare che la Banca ti metta all’Asta solo parte della tua casa… per esempio la quota di 1/2 o di 1/3.
 
Lo fa perché il suo debitore sei tu e NON l’altro comproprietario e, di conseguenza, per cercare di recuperare qualche soldo da te fa questa mossa nella speranza che l’altro titolare della casa sia incentivato a partecipare alla vendita.
 
In questo video ti parlerò dei due errori che puoi fare e che ti fanno perdere un mucchio di soldi se, come comproprietario di quell’abitazione, desideri ricomprarti la quota messa in vendita dal Tribunale.
 
 
Abbiamo parlato di 2 errori che ti possono far perdere un sacco di soldi… quali sono?
 
ERRORE n.1 – ricomprarsi la quota della tua casa all’Asta

La prima cosa che, di solito, ti viene in mente di fare se ti trovi in questa situazione è quella di partecipare all’Asta e di ricomprarti anche l’altra quota messa in vendita dal Tribunale.
 
Così, per lo meno, nessuno ti manderà via da lì.
 
Ora… in linea di principio la cosa NON rappresenta una grossa difficoltà per te.
 
Visto che NON sei debitore della Banca tu puoi tranquillamente ricomprarti la quota della tua casa all’Asta.
 
 
Quindi dove sta il problema?
 
Te lo spiego subito facendoti un esempio:
 
Diciamo che casa tua è stata valutata 200.000 euro e la quota messa in vendita è quella della metà.
 
Il valore della prima Asta, di conseguenza, ammonterà a circa 100.000 euro.
 
Per semplicità di calcolo, ipotizziamo che il tuo comproprietario abbia un debito di 100.000 euro nei confronti della Banca.
 
Ora…
 
Una persona sana di mente aspetterà il più a lungo possibile prima di partecipare all’Asta, in modo tale che, vendita dopo vendita, il prezzo si abbassi fino a toccare il minimo possibile.
 
 
Diciamo che deciderai di aspettare fino alla terza Asta.
 
 
A quel punto il valore della quota di casa tua sarà scesa a poco più di 40.000 euro.
 
Partecipi e ti aggiudichi anche l’altra parte dell’abitazione.
 
 
Una vittoria!
 
Mica tanto…
 
 
Adesso ti spiego:
 
Per ricomprarti la quota della casa, avrai dovuto tirare fuori dalle saccocce poco più di 40.000 OLTRE al 15% di spese giudiziarie dovute per Legge, per un totale di circa 46.000 euro.
 
Tanto?
Poco?
 
Dipende da quanto sono profonde le tue tasche.
 
Ma che cosa è successo all’altro comproprietario?
 
Visto che tu hai volutamente fatto svalutare la quota della tua casa, l’altro comproprietario vedrà il proprio debito ridotto solo di pochissimo.
 
Questo perché, per come funzionano le Aste, più tempo passa, più aumentano i costi e meno è possibile recuperare dalla vendita.
 
 
Utilizzando i numeri di questo esempio, ti dico subito quanto sarà grande il macigno che rimarrà sulle spalle del debitore della Banca:
 
Abbiamo detto che il suo debito era di 100.000 euro.
 
Di solito, per mettere in vendita un’abitazione di quel prezzo, la Banca ha dei costi che vanno da 15 ai 21.000 euro.
 
Diciamo che l’Istituto di Credito si sia trovato a dover tirar fuori dalle tasche 18.000 euro.
 
Quei soldi SI AGGIUNGERANNO al debito iniziale, più gli interessi e le ulteriori spese legali che la Banca avrà dovuto sostenere fino a quel momento.
 
Ipotizziamo che queste ultime ammontino a 5.000 euro (a star molto bassi).
 
 
Qual è la somma che rimane ancora da pagare al debitore?
 
Presto detto:
100.000 euro (debito iniziale) + 18.000 euro (costi dell’Asta) + 5.000 euro (interessi e spese varie) = 123.000 euro (debito totale)
 
123.000 euro (debito totale) – 40.000 euro (prezzo a cui ti sei aggiudicato la quota della casa) = 83.000 euro (debito residuo da pagare) 
 
 
Morale della storia:
 
Tu hai tirato fuori dalle tasche ben 46.000 euro e la persona che ha perso la sua quota di casa si è visto abbassare il suo debito di soli 17.000 euro.
 
In conseguenza di questa cosa continuerà ad essere braccato dalla Banca e a rischiare di vedersi perseguitato a vita fino a che non avrà restituito il suo debito.
 
Oltretutto quella persona resterà segnalata alla Centrale Rischi della Banca d’Italia e alla C.R.I.F. e, di conseguenza, NON potrà più comprare a rate neppure un tostapane.
 
 
Fino a qui abbiamo visto che partecipare all’Asta NON è una buona idea… adesso vediamo qual’è l’altro errore che potresti commettere:
 
 
ERRORE n.2 – presentare un’offerta di acquisto al Giudice
 
Questa opzione, di solito, ti viene presentata da qualche “brillante” avvocato appassionato di Tribunali (non come me)
 
Come funziona questa cosa?
 
Visto che sei il comproprietario dell’abitazione messa in vendita, hai la possibilità di fare un’offerta al Giudice in modo tale che la tua casa NON sia neppure messa all’Asta.
 
Ora… perché questo è un errore?
 
Per il fatto che il Giudice, per valutare se accettare o rifiutare la tua proposta, si basa sulla perizia di stima che avrà in mano.
 
 
Ritornando all’esempio di prima:
 
Se la quota della tua casa è stata valutata dal perito del Tribunale 100.000 euro, il Giudice NON accetterà quasi MAI un prezzo inferiore a quella somma.
 
E di conseguenza cosa fai?
 
Aspetti che il prezzo della tua casa si sia abbassato per le Aste andate deserte prima di presentare un’offerta al Giudice.
 
Ma così siamo un’altra volta al punto di partenza…
 
Tu dovrai tirare fuori tanti soldi per ricomprarti la quota della casa messa in vendita all’Asta e il debitore comproprietario si troverà ad avere ancora sulle spalle un debito grosso come una montagna!
 
 
Ok…
 
CHE COSA AVRESTI DOVUTO FARE, INVECE?
 
Avresti dovuto utilizzare la situazione in tuo vantaggio come leva per trattare con la Banca.
 
Mi spiego meglio:
 
Se la Banca ti ha messo in vendita una quota della casa l’ha fatto solo perché “era disperata”.
 
Chi ha deciso per quell’opzione sapeva benissimo che l’unica persona interessata a partecipare alla vendita di quell’abitazione sarebbe stata l’altro comproprietario (e non un terzo esterno; perché nessuno sano di mente tirerebbe fuori dalle saccocce neppure un euro per comprarsi solo una quota di una casa)
 
La Banca si è mossa in quel modo per spingere te ad agire.
 
Ora… invece che partecipare all’Asta avresti dovuto trovare un accordo con la Banca negoziando un saldo e stralcio del debito dell’altro comproprietario.
 
In questo modo, una volta pagata la somma promessa alla Banca, il debito residuo sarebbe stato cancellato PER SEMPRE e, in conseguenza di ciò, il debitore sarebbe tornato a vivere la propria vita senza più il peso dei suoi debiti e il suo nome, tempo 3 anni, sarebbe stato cancellato dalla CRIF così permettendogli di ritornare ad acquistare beni a rate.
 
E tutto questo senza l’approvazione del Giudice!

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