Andrea Gamberi

Ci sono delle persone che, di fronte ad un problema, decidono di non decidere.

Delegano agli altri questo difficile compito anche se in ballo c’è la loro casa e loro vita.

Il problema è che, in questo modo, perdono il controllo della propria esistenza e del proprio futuro.

Non sto esagerando.

In questo articolo vedremo perché devi riflettere sempre con la tua testa e decidere, TU STESSO, per la tua vita (soprattutto quando hai dei problemi di soldi con la Banca e, magari, anche la casa all’Asta).

Ma prima di tutto

Mi presento:

Mi chiamo Andrea Gamberi e, assieme alla mia squadra, “coltello tra i dentilottiamo ogni giorno per risolvere i problemi di soldi delle persone che hanno debiti con le Banche, con le Finanziarie e con ex-Equitalia.

Sono anche autore del libro Bestseller Negoziare con la Banca.

Per lavoro ho a che fare con i debitori… ma non solo

Per il 95% del tempo mi trovo di fronte a persone che hanno una montagna di debiti con le Banche, le Finanziarie o con il Fisco.

Persone che mi contattano per essere aiutate a risolvere i loro guai.

Poi c’è anche quel 5% in cui mi contattano soggetti che vogliono fare l’affare della vita… quelli che, di solito, vogliono comprarsi una casa all’Asta spendendo il meno possibile.

In questi casi cerco sempre di farli ragionare e di dirottare le loro scelte su una soluzione diversa rispetto all’Asta.

Perché lo faccio?

Per due motivi:

  1. Quando una persona decide di comprare una casa all’Asta, ci possono essere un’infinità di costi occulti e di spese che potrebbero far diventare la cosa poco interessante dal punto di vista economico (soprattutto quando ci sono più soggetti interessati che potrebbero spingere verso l’alto il prezzo dell’abitazione);
  2. Se quella persona decidesse di acquistare la tua casa all’Asta allora rimarresti con una montagna di debiti sulla schiena e, per il lavoro che faccio, questa opzione non mi piace molto.

Credo nel Karma

Penso che, se una persona ne ha la possibilità, deve cercare di arrivare al risultato migliore possibile senza passare sopra ai corpi di chi gli si para davanti.

Di solito questa cosa è fattibile, basta ragionarci un po’ su.

Ed è quello che succede quando un potenziale acquirente mi contatta perché è interessato a comprarsi un’abitazione all’Asta.

Spesso è possibile raggiungere lo stesso risultato AIUTANDO il debitore/padrone di casa a risolvere i suoi guai per sempre attraverso la procedura a saldo e stralcio del suo debito.

In questo modo vincono tutti:

  • la Banca viene pagata;
  • l’acquirente ha la casa che desidera;
  • il debitore può ricominciare a vivere senza più il peso dei debiti a gravargli sulla schiena.

Ora potresti pensare:

Ok… tutto bello ma intanto il debitore ha perso la sua casa.

Hai ragione.

Come per ogni cosa ci sono dei PRO e dei CONTRO ma

Fai attenzione:

Se c’è una persona che è interessata a comprarsi la tua casa all’Asta, il saldo e stralcio del tuo debito è l’unico modo per evitare di perdere 2 volte:

  1. La prima, quando la tua casa sarà (s)venduta dal Tribunale (e, di conseguenza, quando sarai costretto a doverla abbandonare);
  2. la seconda quando verrai contattato dal tuo creditore per chiederti gli altri soldi che gli devi (visto che la vendita all’Asta della tua abitazione avrà coperto solo una piccola parte del tuo debito).

La casa l’avresti persa lo stesso.

Il saldo e stralcio del tuo debito, però, è l’unico modo per far sì che quella perdita ti permetta, per lo meno, di risolvere i tuoi problemi di soldi.

Che cosa è successo 3 settimane fa?

Era una mite giornata di ottobre.

Stavo guidando per tornare a casa dal lavoro quando mi contatta una persona che voleva il nostro aiuto per comprare una casa all’Asta.

E fin qui nulla di strano.

Parlo con il cliente e gli faccio capire che, se ci fossero stati alcuni presupposti (il debitore accettava di collaborare con noi, non erano presenti troppi creditori e, soprattutto, se il debitore NON aveva problemi con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione) si poteva tentare la strada del saldo e stralcio del debito.

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Il cliente accetta di fare così e mi chiede di contattare il debitore per spiegargli questa soluzione.

Lo faccio.

Chiamo il debitore e gli spiego quello che volevamo fare.

Rispondo a tutte le sue domande, gli illustro come intendevamo agire e quali sarebbero stati i vantaggi di questa operazione per lui e per la sua famiglia.

Chiedo di incontrarlo di persona per conoscerci e per fargli anche delle domande.

Silenzio…

Per qualche secondo penso che sia caduta la linea.

Poi mi risponde e mi dice:

Guardi… deve parlarne con il mio avvocato è lui che decide per me.

A questo punto sono io che rimango in silenzio.

Poi gli dico:

Scusi, forse non ho capito bene… mi sta dicendo che è il suo avvocato a decidere per lei?

Sì, esatto…

Quindi lei mi sta dicendo che accetta ogni decisione del suo legale senza nessuna obiezione?

A questo punto il mio interlocutore si mette sulla difensiva e mi dice:

Certo… è il mio avvocato, mi fido di lui!

Mi faccio dare il numero del suo avvocato e lo chiamo.

Fine della prima parte della storia.

Una prima riflessione sull’accaduto:

Qui il punto NON è farsi consigliare dal proprio avvocato su come agire.

Il punto centrale del problema è DELEGARE al proprio legale le decisioni importanti che riguardano la propria vita e quella della propria famiglia.

E ti assicuro che quella persona intendeva dire esattamente quello che ha detto (te ne accorgerai da solo tra poco).

Sei TU che devi decidere

Quando ti trovi con una montagna di debiti sulle spalle e la casa all’Asta, sei TU che devi decidere quale strada prendere.

Il tuo avvocato, i tuoi familiari, le persone che ti vogliono bene, potranno SOLO darti il loro parere su come agire MA devi essere sempre TU a scegliere cosa fare.

È vero che non sei un tecnico e che non capisci tutte le cose che ti stanno capitando intorno (pignoramenti, notifiche, Aste ecc.)

Non sei laureato in Giurisprudenza e ti fidi del tuo avvocato.

In linea di massima questa non è una cosa sbagliata.

Il fatto è che, però,

Gli altri potrebbero sbagliare valutazione o avere altri interessi in gioco.

Devi fidarti ma devi anche controllare che la tua fiducia sia sempre ben riposta e, soprattutto, devi essere sempre TU ad avere l’ultima parola sulla strategia che stai portando avanti con il tuo consulente.

Devi essere TU a valutare PRO e CONTRO di quella strategia ed essere sempre pronto a modificarla se si presenta una buona occasione per risolvere i tuoi guai.

Il sedere sulla graticola è il tuo e, di conseguenza, devi essere TU a scegliere come toglierlo da lì.

Altrimenti rischi di bruciartelo fino all’osso… come è successo alla persona di cui ti sto parlando ora.

Seconda parte della storia:

Telefono all’avvocato del debitore.

Ci parlo per una mezz’ora e lui mi dice tante cose…

Scopro che il suo cliente ha dei debiti con due Banche e che gli importi sono molto alti: in entrambi i casi sopra i 200.000 euro.

Lui mi dice che non vede alternative alla causa legale che sta facendo alle Banche per usura.

A questo punto, gli faccio presente che quella causa per usura non era servita a fermare l’Asta (che doveva esserci una ventina di giorni dopo quella telefonata) e che, secondo la mia esperienza, l’ammontare del debito poteva non essere un problema… bastava che non ci fosse anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra i suoi creditori.

Non controbatte sul fatto che la causa non era servita a bloccare l’Asta e mi dice che il Fisco non è tra i creditori.

Mi tranquillizzo.

Lui, però, ritorna a dirmi che non crede che sia possibile chiudere un accordo a saldo e stralcio e che, di conseguenza, non consiglierà il suo cliente di scegliere quella strada.

La cosa mi inizia a puzzare

Per qualche minuto rimango in silenzio mentre l’avvocato del debitore mi spiega perché, secondo lui, la mia soluzione non è percorribile.

Il debito è troppo alto… i creditori non accetteranno mai.

Continuo ad ascoltare e, dentro di me si fa sempre più forte il presentimento che qualche cosa non va… che quella persona NON sta facendo gli interessi del suo cliente ma solo i propri.

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Al che gli chiedo:

Mi scusi avvocato, ma non capisco che cosa abbia da perdere il suo cliente se facessimo un’offerta ai creditori.

Se questi ultimi la rifiuteranno, il suo assistito non ci avrà perso nulla, se l’accetteranno allora il suo cliente avrà risolto i suoi problemi e potrà tornare a vivere sereno.

Dall’altra parte era calato il silenzio…

Poi con voce gelida mi dice:

Guardi, mi scusi ma non posso più dedicarle il mio tempo. Per me è NO.

Fine della telefonata.

Decido di richiamare il debitore

Gli racconto di quello che mi aveva detto il suo avvocato e, visto che ero entrato in confidenza con lui, approfitto della cosa per fargli un po’ di domande.

Per semplicità lo chiamerò “Mauro” (anche se questo non è il suo vero nome).

Scusami Mauro ma il tuo avvocato ti ha mai parlato della possibilità di fare un saldo e stralcio del tuo debito?

Dall’altra parte della cornette Mauro si era preso un attimo per riflettere.

In effetti sì, ma poi è stato lui a scartare quella soluzione perché diceva che non sarebbe stato possibile chiudere un accordo con entrambi i miei creditori… sai, il mio debito è molto alto.

Incominciavo a capire il motivo per cui il suo avvocato si era messo di traverso.

Capisco. E, quindi, il tuo avvocato ti ha consigliato di fare causa alla Banca per usura. Quanti soldi hai già anticipato?

Silenzio…

4.500 euro… e gliene devo dare altre 6.000 più avanti.

I motivi che spingevano il suo legale ad opporsi alla mia soluzione erano sempre più chiari nella mia mente.

Senti Mauro… il mio cliente è deciso a partecipare all’Asta. In questo caso tu perderai la casa e resterai con molti debiti sulle spalle. L’alternativa è quella di procedere con un saldo e stralcio del tuo debito: se accetterai di collaborare e la negoziazione con le Banche andasse bene, avrai risolto tutti i tuoi guai. Se andasse male non ci avrai perso nulla.

Che decidi di fare?

Silenzio…

Se il mio avvocato ha detto di no è NO, mi dispiace.

Ero senza parole.

No Mauro, dispiace più a me perché so benissimo come sarà il tuo futuro dopo l’Asta.

Fine della telefonata.

Perché il suo avvocato si è messo di traverso?

Dalle telefonate con Mauro e il suo avvocato avevo capito abbastanza bene le motivazioni per cui, quest’ultimo, si era opposto alla soluzione del saldo e stralcio del debito.

Le ragioni del suo comportamento erano 3.

1 – Non era un esperto della materia

Per prima cosa, da come aveva affrontato il discorso e dalle cose che mi aveva detto, avevo capito che quell’avvocato NON era un esperto della materia.

Si occupava di un po’ di tutto e, nell’arco di qualche anno, aveva avuto a che fare con gli Istituti di Credito solo un paio di volte.

Nella sua esperienza le negoziazioni che aveva tentato di fare erano sempre finite male. Era scettico che si potesse trovare un accordo con la Banca senza averla portata prima in Tribunale.

2 – Non voleva perdere la faccia di fronte al suo cliente

Visto che lui non era riuscito a trovare un accordo con i creditori del suo assistito, temeva che, invece, io ci riuscissi. Lo avevo capito quando stavamo parlando della possibilità di raggiungere un accordo anche in presenza di debiti molto alti.

Questo gli avrebbe fatto perdere la faccia con il suo cliente.

Quest’ultimo, poi, si sarebbe anche potuto arrabbiare molto per il fatto che, nel frattempo, aveva già tirato fuori dalle tasche 4.500 euro in parcelle e bolli del Tribunale.

Soldi che avrebbe potuto risparmiare se il suo avvocato fosse riuscito a trovare un accordo con le Banche.

3 – Il suo interesse era riscuotere gli altri 6.000 euro di parcelle

Capita che, quando ti metti nelle mani di un avvocato, tu abbia con lui un conflitto di interessi: il tuo legale vuole arrivare alla fine della causa per riscuotere i suoi soldi mentre tu vuoi risolvere i tuoi problemi nel minor tempo e nel miglior modo possibile.

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In questo caso, se io avessi raggiunto un accordo con le Banche creditrici e risolto i problemi del suo cliente, quell’avvocato non avrebbe potuto chiedere il saldo del suo compenso.

Avrebbe perso 6.000 euro.  

A questo punto diventa una questione di etica professionale.

Se il professionista che ti trovi davanti è una persona onesta, ti consiglierà la soluzione migliore PER TE. Se, però, chi hai di fronte è una di quelle persone che pensa solo al proprio tornaconto, allora ti spingerà a seguire la strada migliore PER LUI e NON per te.

È per questo motivo che devi sempre ragionare con la tua testa e controllare l’operato del tuo legale.

Terza parte della storia:

Visto che non era stato possibile convincere Mauro a collaborare, il mio cliente decise di partecipare all’Asta e si aggiudicò la sua abitazione in quel modo.

Quando Mauro seppe della cosa mi chiamò.

Era arrabbiato e disperato.

Disse che il suo avvocato gli aveva consigliato di opporsi alla vendita e che la cosa non sarebbe finita così.

Ero triste per lui e gli consigliai di farsi seguire da un altro legale.

Gli spiegai che il suo avvocato non stava facendo i suoi interessi ma solo i propri. Ne era la prova il fatto che lo spingeva a buttare altri soldi in cause legali inutili.

Forse ero riuscito a fargli capire che una buona parte dei suoi guai dipendeva dal fatto di aver scelto di fidarsi della persona sbagliata e di aver messo nelle mani di quest’ultima tutto il potere decisionale.

Ormai era troppo tardi per rimediare:

la sua casa era stata venduta all’Asta e i suoi creditori avrebbero continuato a braccarlo rendendogli la vita un vero inferno.

FINE.

Morale della storia

Ascolta i consigli ma decidi con la tua testa.

Non puoi sapere se chi ti sta spingendo a fare qualche cosa lo fa perché vuole aiutarti o perché ha degli interessi da soddisfare.

Prima di delegare le decisioni a qualcun altro fatti delle domande e cerca di capire se quella persona lotta con te o fa solo i suoi interessi.

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Lo faccio perché credo che ci sia sempre una soluzione ad ogni problema e, spesso, basta veramente poco per tornare a vivere una vita serena.

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