
In molti attendono che la propria casa sia stata messa all’Asta tre o quattro volte prima di rendersi conto che la strada che stanno percorrendo non è quella giusta.
Decidere di cambiare direzione quando mancano solo una manciata di giorni prima che la tua casa sia venduta dal Tribunale NON ti porterà da nessuna parte.
A quel punto, infatti, ciò che è fatto è fatto.
Ho scritto questo articolo per farti capire quali sono gli errori che ti possono portare a perdere tutto quello che possiedi (speranza compresa) e tutte quelle strategie che, invece, possono aiutarti a risolvere, PER SEMPRE, i tuoi problemi di soldi con le Banche o le Finanziarie.
Ma, prima di tutto
Mi presento:
Mi chiamo Andrea Gamberi e, assieme alla mia squadra, “coltello tra i denti” lottiamo ogni giorno per risolvere i problemi di soldi delle persone che hanno debiti con le Banche, con le Finanziarie e con ex-Equitalia.
Sono anche autore del libro Bestseller Negoziare con la Banca.
Non riuscire ad essere di aiuto è molto frustrante
Per chi, come me, ogni giorno cerca di fare l’impossibile per aiutare le persone in difficoltà con le Banche a risolvere i propri guai, non riuscirci a causa del poco tempo a disposizione è un dramma.
Mi interrogo spesso sul perché alcuni di quelli che mi contattano in cerca di aiuto aspettino l’ultimo minuto disponibile prima di cercare di risolvere i propri guai.
Attendono che la propria casa si sia svalutata del 60-70% e che ci sia la fila fuori dalla propria porta per poterla visitare prima di mettersi a ragionare seriamente su come risolvere la situazione.
Tanto tempo prezioso sprecato inutilmente.

Si può sprecare il tempo in molti modi
Molte persone fanno finta che non stia succedendo niente… che la propria casa non sia all’Asta.
La paura li blocca ed impedisce loro di pensare con lucidità sul da farsi.
Altre sono rassegnate al proprio destino.
Visto che si trovano con la casa pignorata dalla Banca pensano che, ormai, sia troppo tardi per fare qualsiasi cosa e, di conseguenza, rinunciano a lottare.
E poi ci sono quelli che si sono messi nelle mani della persona sbagliata.
Hanno cercato l’aiuto del primo avvocato che si sono trovati davanti, di quello che costava di meno o che già conoscevano ma che NON era specializzato nella risoluzione del loro tipo di problema.
Hanno chiesto ad un ortopedico di operarli al cuore.
E i risultati sono disastrosi… soprattutto perché quelle persone diventano cieche rispetto a quello che sta succedendo intorno a loro.
Credono che, siccome hanno un legale che le segue, tutto si sistemerà magicamente.
Pensano che il loro avvocato troverà una soluzione per risolvere i loro guai.
Il problema, però, è che sono ANNI che quel legale NON riesce a trovare una soluzione percorribile.
Quel professionista si limita ad aspettare che il peggio arrivi ma queste persone NON se ne rendono conto fino a quando non è, ormai, troppo tardi per tornare indietro.
Non sempre si può agire subito
Utilizzare un po’ di tempo per capire come muoversi, quali scelte compiere o da chi farsi aiutare è una cosa normale.
È normale anche essere spaventati o sentirsi atterriti dal fatto di dover lottare contro una corazzata da guerra come un Banca, spesse volte armati solo della propria voglia di non perdere tutto per colpa di uno stupido debito.
Ma lasciare che il tempo passi senza fare nulla, vedendo che la propria casa viene messa e rimessa all’Asta… una, due, tre o quattro volte, è pura follia.
Decidere di agire quando sei ad un passo dal perdere tutto NON ti servirà a nulla.
Ormai sarà troppo tardi per risolvere i tuoi guai e questi, di conseguenza, ti sommergeranno.
Questo era stato l’errore di Alessio:
Alessio mi aveva chiamato il 27 Ottobre del 2021.
La quarta Asta della sua casa era stata fissata dal Giudice per il 15 Novembre successivo.
C’erano meno di venti giorni per aiutare lui e la sua famiglia a risolvere quel problema con la Banca.
Era una situazione molto difficile.
Venti giorni sembrato tanti… ma non lo sono
Se non fai il mio lavoro e, di conseguenza, non sei costretto a trattare con le Banche e le Finanziarie tutti i giorni, potresti pensare che tre settimane di tempo siano più che sufficienti per chiudere un accordo con la tua controparte.
Ed in effetti possono bastare, ma solo se tutto va liscio come l’olio perché, al primo intoppo che ti può capitare, il rischio di far saltare tutta la trattativa è molto alto (anche se i soldi li hai e il tuo interlocutore è disposto ad accettare la tua proposta).
Mi spiego meglio:
Per prima cosa, devi capire che cosa puoi offrire
Se non hai la certezza di avere un po’ di soldi a disposizione per fare un’offerta a Saldo e Stralcio alla Banca, non puoi fare nulla.
Il denaro di cui hai bisogno deve essere subito disponibile.
Se ad esempio non hai personalmente i soldi che ti servono per chiudere un accordo con il tuo creditore ma questi ti verranno prestati da qualcun altro (come succede nell’87% dei casi), questa persona li dovrà avere subito pronti: non ci sarà il tempo materiale per fare una richiesta di prestito o di mutuo a una Banca o Finanziaria.
Poi devi capire con CHI trattare
L’avvocato della Banca NON è la persona giusta perché NON avrà nessuna voce in capitolo sulla decisione dell’Istituto di Credito.
Lui è un mero esecutore delle volontà del proprio cliente: la Banca gli chiede di notificarti un pignoramento e lui lo fa.
Nulla di più.
Tu devi parlare con il Gestore della posizione: quello che dice all’avvocato cosa fare.
Qualche volta trovare il proprio interlocutore è facile, altre volte lo è di meno… soprattutto quando il debito è stato ceduto ad un’altra società.
Una volta che avrai capito con chi parlare
Dovrai decifrare il Gestore della Pratica
Tutte le negoziazioni, compresa quella bancaria, per l’85% sono psicologia e per il 15% tecnica.
Quando parlerai con quella persona dovrai capire:
- chi avrai davanti (per esempio devi riuscire ad intuire se è una persona che vuole vincere a tutti i costi oppure se è un tipo disponibile e accomodante);
- che cosa può volere da te (la somma di denaro che gli offrirai può non essere l’unica variabile in gioco… qualche volta sono fonte di trattativa anche le tempistiche di pagamento, la rinuncia a cause legali ecc.);
- che limiti avrà nella trattativa (quella persona dovrà rendere conto ad un suo superiore. In conseguenza di ciò potrebbe avere delle linee guida che deve rispettare e che non può superare in alcun modo);

Capire tutte queste cose durante una trattativa non è sempre semplice. Il tutto, poi, è reso più difficile dal fatto che, nel 99,9% dei casi, parlerai con la tua controparte SOLO per telefono.
Non la vedrai in faccia e non potrai studiare il suo linguaggio corporeo.
Una volta che avrai tutte le informazioni che ti servono
Dovrai presentare l’offerta alla Banca
Di tutte, questa è la fase più delicata dell’intera trattativa.
Devi mettere nero su bianco l’accordo raggiunto con la tua controparte e, nel fare questa cosa, devi anche rispettare tutti quei formalismi giuridici che potrebbero farti finire con sedere per terra in caso di errore.
Con l’offerta dovrai presentare alla tua controparte anche la prova che i soldi ci sono (di solito ti potrebbero chiedere una copia dell’assegno circolare con cui li pagherai) e, soprattutto, dovrai inviarle tutta la documentazione relativa all’antiriciclaggio.
Sembrano cose da poco ma ti assicuro che ci vuole del tempo per preparare tutta la documentazione in maniera corretta.
Poi, devi solo aspettare
Dopo aver ricevuto la tua proposta, il Gestore della tua posizione dovrà istruire la pratica da presentare in delibera (non decide lui ma i suoi superiori).
Dovrà fare delle ricerche su di te e sul tuo reddito (le Banche vogliono essere certe di non rimetterci troppi soldi trattando un saldo e stralcio del tuo debito).
Una volta fatte tutte queste cose, la tua domanda verrà valutata dalla Banca.
A questo punto possono succedere tre cose… il tuo creditore:
- Accetterà la tua proposta;
- Rifiuterà la tua offerta;
- Rifiuterà la tua offerta facendoti una controproposta.
Non c’è spazio per l’imprevisto
Con venti giorni di tempo devi solo sperare che tutto vada per il verso giusto e che non ci siano imprevisti lungo tutta la procedura che ti porterà a presentare una proposta a saldo e stralcio alla Banca.
Inoltre, avrai solo un colpo in canna quando presenterai la tua offerta.
Vista la vicinanza dell’Asta non ci sarebbe il tempo materiale per ripresentare una nuova proposta in quanto gli organi deliberanti (chi dovrà decidere), di solito, si riuniranno solo una volta a settimana (o ogni 15 giorni).
Ottenere un rifiuto con così poco tempo a disposizione equivale a una sconfitta definitiva.
L’imprevisto è imprevedibile
Anche se la missione era disperata per via del pochissimo tempo a disposizione, avevo accettato di aiutare Alessio e la sua famiglia a risolvere i suoi guai.
Non mi piace arrendermi senza aver combattuto con le unghie e con i denti per raggiungere il mio obiettivo e, di conseguenza, io e la mia squadra avevamo dato massima priorità a quella pratica.
Alessio ci aveva contattato per la prima volta il 27 ottobre e, il 3 di Novembre, dopo aver fatto numeri da circo per bruciare le tappe, avevo formalizzato al Gestore della Banca la proposta di Saldo e Stralcio per suo conto.
La mia controparte mi riferì che avrebbe lavorato la pratica il giorno seguente e che mi avrebbe fatto sapere di lì a qualche giorno quando sarebbe andata in delibera.
Vista l’urgenza che c’era, Venerdì 5 Novembre richiamavo il Gestore per avere degli aggiornamenti e, con quella telefonata, mi arrivò
la prima doccia fredda
La pratica di Alessio era stata riassegnata ad un altro Gestore. La Banca era la stessa ma la persona che si sarebbe dovuta occupare di quella posizione non era più quella con cui avevo trattato io.
Mi feci dare i riferimenti del nuovo Gestore e mi attaccai al telefono.
Parlai con il nuovo Gestore e lui mi disse di aver appena ricevuto tutti i documenti che avevo presentato e che li avrebbe lavorati di lì a qualche giorno:
dott. Gamberi… ho anche altre pratiche da seguire.
Gli feci presente dell’urgenza di chiudere quella trattativa, visto che la data dell’Asta sarebbe stata solo 10 giorni dopo e lui mi assicurò che entro il Lunedì successivo (l’8 Novembre), nel primo pomeriggio, avrebbe mandato in delibera la pratica.
Poi il secondo imprevisto
Lunedì 8, nel primo pomeriggio, puntuale come la morte, richiamai la mia controparte ma mi rispose una sua collega.
Il mio interlocutore era a casa malato.
Mi feci dare il suo numero di cellulare e lo chiamai…
L’urgenza della cosa rendeva legittima una telefonata a casa del mio interlocutore anche se quest’ultimo era sul letto malato.
Ci parlai e mi assicurò che il giorno successivo sarebbe andato in ufficio e che avrebbe inviato la pratica in delibera visto che non c’era ancora riuscito.
Martedì 9 lo richiamai e mi disse di aver passato la palla ai suoi superiori i quali, però si sarebbero riuniti solo il giorno seguente (Mercoledì 10 Novembre).
Mancavano solo 5 giorni all’Asta.

Ed infine il terzo colpo di scena: quello fatale
L’11 mattina richiamai la mia controparte per sapere l’esito della delibera e lui, con un tono di volce molto imbarazzato, mi disse che per una variazione dell’Agenda dei suoi responsabili, la pratica sarebbe stata valutata solo il giorno dopo (Venerdì 12 Novembre).
Sarebbe stato troppo tardi per interrompere l’Asta.
Rispettare un accordo prevede i suoi tempi
Per risolvere i problemi di Alessio non bastava raggiungere un accordo con il suo creditore.
Serviva anche il tempo per portare a termine tutte quelle incombenze tecniche che avevano lo scopo di evitare che la sua casa andasse venduta all’Asta (come, per esempio, coordinarsi con la Cancelleria delle Esecuzioni Immobiliari e il Giudice per l’estinzione della procedura esecutiva).
Per fare questa cosa, però, ci voleva del tempo.
Il Giudice non è a tua disposizione H24.
Inoltre il creditore non avrebbe rinunciato all’Asta se non quando gli avessi inviato per email la ricevuta di pagamento del bonifico irrevocabile ed urgente fatto dalla persona che avrebbe aiutato Alessio a risolvere i suoi guai.
Tutto ciò, però, visto che una risposta alla nostra proposta ci sarebbe arrivata solo nel tardo pomeriggio di venerdì 12, il predetto bonifico sarebbe potuto essere fatto solo il 15 Novembre mattina e, cioè, proprio il giorno dell’Asta (anche se li fai il sabato e la domenica, infatti, i bonifici NON partono se non la mattina del primo giorno lavorativo seguente… in questo caso proprio lunedì 15 novembre).
Non c’era tempo per fare nessuna di queste cose.
Game Over.
Gli errori di Alessio:
In tutta questa situazione Alessio ha commesso 2 errori “killer”:
- Ha sprecato tantissimo tempo dietro le false soluzioni proposte dal suo avvocato non rendendosi conto che, dopo 4 anni che veniva seguito da quel professionista e che gli venivano promessi mari e monti, quest’ultimo NON era stato in grado di fare nulla per aiutarlo;
- Ha deciso di chiedere l’aiuto ad un esperto della materia SOLO quando il tempo a disposizione era diventato veramente poco.
Se Alessio si fosse rivolto a noi all’inizio dei suoi guai o entro la prima o seconda Asta, ancora sarebbe stato possibile risolvere i suoi problemi e salvare la sua casa… magari sarebbe stato possibile farlo anche se ci avesse chiamato appena bandita la terza vendita.
MA attendere fino a venti giorni prima della quarta Asta quando, ormai, il prezzo della sua abitazione era diventato così basso da attirare uno sciame di persone interessate ad acquistarla, è stato come giocare alla roulette russa.
Se non ci fossero stati gli imprevisti di cui ti ho raccontato, sarebbe andata bene MA in situazioni come quella non hai il controllo di cosa può accadere e basta molto poco (come uno stupido raffreddore) per farti perdere tutto quello che hai.
Se ti trovi in questa situazione
Ti do un CONSIGLIO:
Evita di metterti nelle mani del primo avvocato che ti capita davanti (anche se lo conosci da anni o è tuo amico). Se quella persona non si occupa, tutti i giorni, di risolvere problemi come il tuo allora NON ti potrà essere di nessun aiuto e, con la sua inesperienza e i suoi errori, potrà solo peggiorare la tua situazione.
Se non vuoi sprecare tempo, soldi e l’unica possibilità che hai per risolvere i tuoi guai, fatti aiutare da un esperto della materia.
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Non aspettare: fai qui e ora il primo passo per risolvere il problema dei debiti definitivamente e tornare finalmente a vivere in serenità.
Concludendo:
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Come avrai già capito da te, in questo blog ti fornisco gratuitamente informazioni e risorse che possono aiutarti ad uscire dal tunnel oscuro del debito.
Lo faccio perché credo che ci sia sempre una soluzione ad ogni problema e, spesso, basta veramente poco per tornare a vivere una vita serena.
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